mercoledì 28 aprile 2021

La parola di Dio cresceva.

Atti 12,2424-13,5 e Giovanni 12,44-50


È la Parola la del Padre, che agisce e opera della comunità delle origini. In tutto ciò che accade si percepisce quell'intreccio fatto della libertà di Dio e da quella dei discepoli, un intreccio che segna profondamente il cammino della comunità. Tutto è sempre e comunque accompagnato dalla Parola che come dice in questo inizio di lettura, "cresceva".
Il crescere della parola si lega alla sua fecondità, si esprime nel suo moltiplicarsi attraverso l'opera della condivisione della parola stessa, della comunione come apertura al mondo e della adesione alla fede in Gesù Cristo, Parola di Dio.
Ogni discepolo, se tale è, riconosce a posteriori, cioè quando la Parola accade, l'opera di Dio attraverso quella stessa Parola che il discepolo porta in se stesso e attraverso se stesso. Non sono suoi i frutti, non è merito suo la diffusione della Parola, ma è sempre un l'agire di Dio che precede, conduce e riconduce il tempo dell'uomo nel mistero dell'amore che salva.
Dio nella sua Parola, non parla nelle nostre poche idee, ma nei fatti e negli avvenimenti, a volte positivi, altre volte negativi per il discepolo. È in questo svelamento storico che la parola mostra il suo essere la vera protagonista di ciò che avviene, l'importante è non pure ostacoli, non essere noi coloro che spengono la parola. 
Ecco allora che la parola guida l'agire, e i passi della comunità nel suo essere co-protagonista del crescere cioè del diffondersi nel cuore degli uomini, nel fargli riconoscere la paternità di Dio e nello scoprire di essere figli, e quindi tra loro fratelli.

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