venerdì 24 agosto 2018

Apocalisse 21,9-14 e Giovanni 1,45-51
Festa di San Bartolomeo apostolo (Natanaele)
"Vieni e vedi!"

All'invito di Filippo di verificare personalmente chi era Gesù, segue, nella proposta di Gesù a Natanaele, la conseguenza del vedere al Figlio dell'Uomo e al seguirlo.
La conseguenza è vedere il cielo aperto!
Il cielo aperto corrisponde alla visione della gloria di Dio, della Gerusalemme del cielo (apocalisse). In realtà il cielo si apre attraverso la fede, cioè nell'incontro esistenziale con il Signore (non è conoscenza intellettuale), e da quel momento la fede esprime affetto a Gesù; desiderio di Dio; nostalgia del mistero; fascino rispetto all'eternità ... Tutto questo colloca il cielo è la terra in un intimo contatto che è apertura reciproca tra cielo e terra tra terra e cielo. Natanaele, toccato, affascinato, desideroso di pienezza, attraverso la sua fede riconosce il Signore, il Figlio dell'Uomo (atteso) e in lui ciò che unisce il cielo è la terra. Si dice spesso: "è possibile fare esperienza di Dio ... di cielo sulla terra?"
La risposta di Natanaele sarebbe affermativa. È possibile in relazione a Gesù.
È possibile quando mi "muovo" verso di lui; quando il fascino del mistero mi accompagna; quando non pongo freni al suo farsi accanto; quando mi lascio stupire dal suo modo di guardarmi e riconoscermi "sotto un albero di fichi".

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