giovedì 23 agosto 2018

Ezechiele 36,23-28 e Matteo 22,1-14
Gesù parlava loro del regno dei cieli ...

Ad un certo punto della sua vita, oggetto della predicazione del Signore, è il Regno dei cieli. Le parabole insistono in un modo anche "forzato" su questa espressione, al punto che forse molti si saranno chiesto: "cosa sarà mai questo regno dei cieli?"
Ora uscendo dalla narrazione parabolica e dalle sue dinamiche, che risentono della realtà quotidiana, dello scontro che a breve si sarebbe consumato con i capi del popolo, scribi e farisei; che risente della fatica delle folle, di tutti coloro che sono ai  crocicchi delle strade, che si accalcano per toccarlo e vedere i "segno" o di chi vorrebbe mangiare ancora quel pane e qualche pesce. Eppure Gesù vuole portare alla nostra attenzione altro: "il regno dei cieli". Il regno degli uomini si oppone a quello di Dio, esso è il mondo del rifiuto, del disdegnare la festa di nozze; il regno dei gli uomini, al più, può cercare di intrufolarsi nel regno dei cieli senza l'abito nuziale. Ma il regno dei cieli per Gesù non è una semplice proposta o un invito rivoluzionario; esso si concretizza a partire dal desiderio di Dio di dimorare nel cuore dei suoi figli. La festa di nozze è una immagine comprensibile a tutti, e a cui tutti i chiamati possono partecipare. Ma chi è veramente nella condizione di aprire il proprio cuore la vita di Dio? Sembra solo pochi eletti ....

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