mercoledì 8 agosto 2018

Geremia 31,1-7 e Matteo 15,21-28
Guardando i cagnolini ...

La comunità di Matteo, avrà certamente riflettuto a lungo circa questo passo del Vangelo per arrivare ad aderire alla novità che Gesù propone: seppure il popolo di Israele, seppure la nuova comunità dei salvati é destinataria e custode della salvezza, non ne è per questo esclusiva beneficiaria. Essere "amati di amore eterno" ed essere il "resto d'Israele", il suo popolo che viene salvato da Yhwh, non significa che tutti gli altri sono esclusi dalla possibilità di essere amati e salvati.
Quelle briciole che cadono dalla mensa dei figli, non sono l'avanzo del "santo pasto", non sono neppure un resto, lo scarto che viene gettato ... Del dono di Dio nulla viene gettato, perché anche una "briciola" è necessaria per salvare la vita della figlia della donna cananea, considerata spesso come un cagnolino sotto la tavola.
Oggi la Chiesa, deve avere il coraggio di distribuire tutte le briciole "necessarie" della tavola dei Figli. A volte ci urta, ma in effetti, sembra proprio che Gesù, fin da allora, fosse proprio interessato anche a chi stava sotto la tavola e con lo stesso amore con cui guardava i figli, guardava quei cagnolini. Davanti a Dio non ci sono figli e figliastri, ogni uomo è figlio salvato per amore.

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