martedì 21 agosto 2018

Ezechiele 28,1-10 e Matteo 19,23-30
Molti dei primi ... Molti degli ultimi ...

Il giudizio cosa sarà? Semplice resa dei conti? Giusta retribuzione di una ricompensa eterna? In realtà credo che il giudizio sarà proprio "molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi ...", cioè dal primo all'ultimo, tutto entrerà a fare parte della relazione originaria con Dio Padre. Nulla e nessuno ne sarà escluso; saranno superati tutti i nostri termini di giudizio. Essere stati i "primi" a seguire il Signore non comporterà nessun vantaggio, nessuna gratificazione per essere stati i primi ... Le nostre logiche mondane non sono in grado di mostrare il giudizio dell'ultimo giorno. E noi che abbiamo lasciato le nostre sicurezze, i nostri affetti, le nostre ricchezze? Quale senso ha vivere la povertà e il distacco se poi alla fine non c'è alcuna differenza?
Chi è più meritevole delle nostre attenzioni: un povero o un ricco? La risposta corretta sarebbe entrambi. A Dio appartengono entrambe queste esistenze: una vita povera in cui solo l'abbandonarsi a Dio permette di desiderare il regno dei cieli; una vita ricca in cui solo un cuore capace di condividere permette di esistere nella cruna di un ago.
Signore, ma noi ti abbiamo seguito! Cosa sarà di noi? Non so se sia corretta la mia interpretazione, ma non credo esista né ricchezza né povertà a cui corrisponda il centuplo e la vita eterna come giusta ricompensa; ma tutto ciò che esiste anche la nostra vita imperfetta e le nostre ingiustizie, tutto dovrà entrare nella "rigenerazione di questo mondo", anzi tutto è in una progressiva rigenerazione, già da ora.
Seguire Gesù significa avere un ruolo attivo con Lui, fin da subito, nella salvezza data ora e che si compierà in pienezza nell'ultimo giorno.

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