martedì 21 maggio 2019

Atti 14,19-28 e Giovanni 14,27-31a
La pace ... non come quella del mondo ...

Di quale pace parliamo?
Pace come serenità? Pace come assenza di conflitti? Pace come comunione reciproca? Pace come desiderio di amorevole condivisione? Pace come ...? La pace del mondo è quella che si genera nel sopravvento di qualcuno o qualcosa che domina e mette tutti nel silenzio e nella accettazione: "diciamo di essere in pace, accettando anche discriminazioni; la morte di poveracci e scartati; le ingiustizie che si consumano a pochi metri di distanza da noi ..." Eppure crediamo di essere in pace, nella pace che ci consegna questo nostro mondo ... Ma che strano, il nostro cuore resta turbato e la nostra vita in agitazione ... Forse non è la vera pace quella che dà il mondo.
La pace di cui parla Gesù, non si sottoscrive, ma si accoglie (è dono); non si proclama, ma si tiene nel cuore per sempre (è ricordo); non si deve continuamente affermare, perché è espressione di gioia e di vita, è un gesto divino di amore (la croce).
"Vi do la mia pace", significa che vi offro, vi dono la mia vita. Gesù fino alla croce non smette di amarci, e nel morire in croce dimostra quanto è libero di amarci; al punto di fare sua la nostra morte, cioè il nostro turbamento, ciò che sconvolge cuore e vita. 
Vi do la pace, vi do me stesso; vi amo con tutto me stesso e se vi amo, vi sentirete amati, e se vi sentirete amati mi amerete, e amando me amerete il Padre e i fratelli. La pace è Gesù che toglie (o fa suo) il turbamento del cuore; il turbamento di ogni giorno, la nostra paura quotidiana di non farcela con le nostre sole forze. La pace è la sua vita, consolante presenza, donata nello Spirito, di cui facciamo esperienza nell'amore. Ecco la pace di Gesù: la sua vita dissolta nella nostra come amore che di scioglie, come lo "zucchero in una tazzina di caffè"! Fare memoria di Lui ogni mattina è come dissetarci alla sorgente della pace vera, è come intossicarci di pace, "drogati" dalla pace, faremo un modo nuovo, diverso.

Nessun commento:

Posta un commento