domenica 5 maggio 2019

Atti 5,27-41 / Salmo 29 / Apocalisse 5,11-14 / Giovanni 21,1-19
Signore, tu sai che ti voglio bene!

La pagina del Vangelo di questa domenica (Gv 21) è la più bella di tutto il nuovo testamento! In realtà ci dà testimonianza diretta dell'unico fatto indispensabile per la nostra fede: Gesù è risorto, è vivo, e non è poi così lontano da noi.
Gesù stesso riannoda le vicende passate, e sulla spiaggia del lago di Tiberiade, riparte dai segni della sua vita con i discepoli, quei segni che testimoniano la sua storicità: la pesca abbondantissima come in quei primi giorni a Cafarnao, quando non conoscendo nessuno si mise a parlare con Simone, Andrea, E i figli di Zebedeo; ripropone la sua presenza che dava entusiasmo e sicurezza - tutti ti cercano -; riparte dal pane, dal pesce arrostito, cibi tante volte condivisi e segno di quel donarsi - si avvicinò e li diverse a loro - e della sua presenza nella cena precedente la passione. L'apparizione sul lago non è quella di un fantasma che ci viene incontro, ma è proprio Lui, a dirci come la risurrezione è parte della realtà e non dei sogni. Non è neppure una realtà virtuale creata attraverso chissà quali applicazioni ... La terza volta che Gesù appare è per dirci come fare esperienza della risurrezione!
Ecco che se ci metteremo a cercare le tracce del risorto, indagando a fondo nel sepolcro, scannerizzando la sindone, analizzando grumi di sangue e reperti vari ... Cosa arriveremo a trovare? Dati solo dati ma non certezze definitive, assolute ...
Ma il risorto per dare sé stesso per condividere la di Lui esistenza ci ha lasciato un altro modo, altri indizio, una strada umanamente vincente ...
È il modo e la strada che Gesù ha sperimento con Pietro ... È la strada dell'esperienza dell'amore. La Risurrezione si rende evidente e concreta nell'amore.
Gesù chiede a Pietro una prima volta: "mi ami", usando un verbo che significa amore pieno totale  ... Pietro con timidezza risponde signore "ti voglio bene ..."
Gesù chiede per la seconda volta: "mi ami"; ora Pietro è quasi disturbato, e anche un po' vergognoso per cui risponde: "si, ti voglio bene ..."
Alla terza vota, proprio perché Gesù ama Pietro con un amore vero, quello che è solo di Dio, chiede a Pietro: "mi vuoi bene ..."; perché l'amore vero si abbassa a comprendere l'amore dell'amato, e Pietro si butta, si lancia in questa possibilità di amare Gesù.
Per fare esperienza della Risurrezione, per credere in Gesù bisogna almeno volergli bene. Se gli voglio bene, arriverò anche ad amarlo ... Ma questo cammino è la vita cristiana, la vita da discepolo ... La vita da testimone ...

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