mercoledì 22 maggio 2019

Atti 15,1-6 e Giovanni 15,1-8
Corso per viticultori ...

Non tutti sanno che la Vite produce i grappoli (frutti) dai rami (tralci) dell'anno precedente, e che dopo il secondo anno quei rami diventano improduttivi. Ciò motiva il rinnovo completo dei tralci ogni anno, tagliando quelli che dell'anno precedente. È quindi un rinnovo continuo, un riconsiderare tutta la pianta nella sua possibilità di produrre frutti, nella sua potenzialità e vita. L'unica parte che invecchia, è il ceppo della vite, esso rappresenta il punto di unione tra le radici, che alimentano la vite e i tralci che producono frutto ...
Gesù non dice io sono il ceppo, o io sono la radice; come non dice io sono i tralci ... Gesù ha detto: "io sono la Vite, quella vera".
"Io sono la vera vite", cioè la totalità di radici, ceppo e tralci. Ecco allora che i tralci non sono semplici appendici produttive, ma l'essere discepolo è condizione del dimorare in Gesù ed egli in noi: "Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano".
La relazione che noi abbiamo con Gesù - che è di per sé gia frutto - è un legame esistenziale e soprattutto esperienza di vita. La nostra vita cristiana è una vita con Gesù. Non è una vita infarcita di religiosità, che produce atti e azioni da credenti, ma una vita con Gesù, in compagnia della sua Parola; toccata (segnata) dalla sua presenza sacramentale.
Non è una immagine rappresentativa, o simbolica, quella della vite e dei tralci, ma nella sua plasticità, cioè nella sua vividezza, questa immagine parabolica è la realtà, è il maestro, è il discepolo, è il Padre ... Ogni volta infatti che diciamo: "questa immagine rappresenta" ... obblighiamo la Parola a passare attraverso una mediazione, attraverso il nostro modo di intenderla e interpretarla, e spesso ne riduciamo o limitiamo la sua espressività.

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