domenica 19 maggio 2019

Atti 14,21-27 / Salmo 144 / Apocalisse 21,1-5 / Giovanni 13,31-35
Ma è possibile amare?

Ciascuno di noi è un universo infinito di umanità ...
Ogni corpo è concretezza di una vita ...
Ogni sguardo è profondità di una storia ...
Ogni desiderio è espressione di amore e desiderio di essere amato.
Ogni uomo è tutto questo, ed è per questo un mistero: è l'opera meravigliosa del Creatore.
Di fronte a tale mistero, non possiamo che inginocchiarci in adorazione di ciò che è dimora di Dio, di ciò che è umano eppure rivelazione del divino ...
Questo è vero indipendentemente dal fatto reale che il mistero sia Rom e zingaro; sia che sia nero e profugo; sia che sia cinese, pachistano o napoletano o di un'altra qualsiasi parte del mondo.
Ecco prima di tutto l'uomo ...
Prima di tutto gli uomini, le donne e i bambini, con il loro diritto alla vita, con il loro diritto alla felicità in questo mondo, con il loro destino di eternità per sempre.
Se io come credente assumo l'uomo come priorità indipendentemente da tutto e tutti, allora scoprirò la fratellanza e inizierò a gustare quell'amore, così come Gesù a cercato di insegnarci, e nel modo in cui lo ha tradotto in parole, per farcene un comandamento ma soprattutto una memoria stabile: "Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri".
Non siamo di fronte a una legge da mettere in pratica o di fronte a un precetto da osservare, siamo di fronte a una proposta che traduce e fa sintesi di tutta la vita del Maestro, di Gesù, che non per caso aggiunge io vi ho dato l'esempio: "Come ho amato voi, amatevi gli uni gli altri".
Il modello dell'amore e dell'amare non è quello dei miei sentimenti delle mie emozioni ... Ecco perché seguendo il nostro amore falliamo; perché il nostro è un amore condizionato; è un amore spesso bloccato dalla nostra fragilità. Gesù ci sta dicendo di non fermarci all'amare come noi siamo capaci, ma di fare nostro un modo di amare che imiti il suo amare.
Madre Teresa di Calcutta, andava a raccogliere poveri e morenti; Francesco d'Assisi baciava i lebbrosi; forse pensiamo che vivessero tutto ciò come espressione della loro possibilità di amare? Illusi se pensiamo questo! Essi hanno attuato il comandamento dell'amore e fidandosi dell'amore di Gesù, fidandosi di quel "come io ho fatto, così fate voi ..."
È solo questa la realtà nuova che può rende nuove tutte le cose ... Le altre riforme, comprese le "ricette di governo" sono tutti inadeguate!
Chi tra noi dice: "prima questi (magari gli italiani) e poi gli altri, chi insegna un amore a partire e per se stesso non insegna il Vangelo di Cristo!
Non ci accorgiamo che sono solo cose vecchie e già vissute in passato, già fallite tante volte.
Forse l'amare come Gesù non ha mai stravinto, ma certamente ha continuato e continua ad essere una proposta affascinante e origine di un riscatto umano, fonte di fiducia e speranza.
Come si fa però ad amare come Gesù? Quale esperienza devo fare?
Iniziamo dal lasciarvi amare! Poi mi accorgerò che non posso amare ciò che non conosco. Per questo se per me Gesù è un mito ... Sono ben lontano dalla possibilità di amarlo; se Gesù è uno sconosciuto come posso pensar di corrispondere al suo amore; se Gesù è un rito ... Non amerò mai un lui formale e quindi mai come lui.
Non potrò mai amare come Gesù se prima non avrò imparato a conoscerlo, ad avvicinarmi a lui! Occorre rendersi parete viva e coinvolta di una storia di amore, con le sue parole, con la sua presenza reale nei segni dei sacramenti, con la vita di comunità.

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