martedì 15 dicembre 2020

Abbiamo visto e non abbiamo creduto ...

Sofonia 3,1-2.9-13 e Matteo 21,28-32

Una evidenza che non ci tocca ...
Una parabola che Gesù ha pronunciato per coloro che non vogliono mettersi mai in discussione, neppure di fronte alla Parola di Dio. La parabola è invece una occasione, è uno specchio di ciò che spesso anche noi facciamo e siamo: i due fratelli, i due comportamenti, le due reazioni descrivono il nostro modo di reagire e rispondere alla Parola, alla vicinanza di Dio. Il Vangelo va oltre la narrazione della parabola ed entra nella quotidianità e individua i pubblicani, peccatori e le prostitute con il primo fratello che dice no e poi si converte; mentre i Sadducei e gli Anziani del popolo (le guide politiche e religiose di Israele) dicono si è poi non si convertono. Gesù mette in luce questa evidenza che anche noi siamo chiamati a riconoscere, e a riconoscere in noi.
Il nostro modo di ascoltare la Parola di Dio, il nostro modo di fare la volontà del padre non è spesso un SI di formalità, di abitudine, un sordo ascolto che non genera un vero cambiamento, una vera messa in discussione. Il cuore della parabola è proprio questa evidenza: la Parola mette in subbuglio, scombina e provoca a conversione. La Parola non ci porta a pensare la volontà di Dio, ma essa è la volontà di Dio che impatta nella mia vita, ecco che le nostre reazioni (No/Si) sono le occasione di vera docilità e obbedienza o di ostinata ottusità e autoreferenzialità. 


Nessun commento:

Posta un commento