giovedì 24 dicembre 2020

Io ti farò una casa!

2 Samuele 7,1-5.8-12.14.16 e Luca 1,67-79


Ieri sera, Samuele mi ha rivolto questa provocazione di Avvento: "Sei disposto ad accettare i miei limiti?"
Una provocazione che ha immediatamente risuonato in me come: " ... Sono veramente disposto ad accettare che l'altro da me ha dei limiti, che io misuro con il mio metro e li trovo sempre insufficienti?" 
Ma non è forse questo il mistero del Dio che si fa carne? Non è forse questo che accade costantemente nel rinnovato mistero del Natale: "Dio accetta il mio limite, ogni limite dell'uomo e viene ad abitare proprio quei limiti insufficienti, diviene carne limitata, diviene bimbo in un mondo ferito e umiliato dalla povertà, dalla ipocrisia e dalle ingiustizie. 
Non è assolutamente così immediato e neppure facile accettare il limite dell'altro, ma Dio diventando "il bambino di Betlemme", egli fa del limite una occasione di amore. Dio vuole "farmi lui una casa", e lo fa prendendo tutto di me, anche il mio limite detestabile, a partire da me stesso. Non è facile accettare il limite dell'altro e che a volte è l'altro, ma solo una scuola di amore può curare le nostre ferite, può aiutarci a superare questa umana incapacità, e così incamminarci sulla via della pace ... Pace tra di noi pace con Dio. Dove c'é l'amore, il limite non fa male. Il limite fa male se lo guardo con diffidenza e sospetto: il mio metro del limite. In realtà l'accoglienza del limite è accoglienza dell'altro.
Gesù ..., quanto limite hai accolto!!!


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