sabato 24 luglio 2021

Il sigillo dell'alleanza

Esodo 24,3-8 e Matteo 13,24-30


Le promesse fatte ai Padri e l'esperienza della liberazione, trovano ai piedi del monte Sinai la loro consacrazione in un segno che realizza per sempre l'alleanza tra Dio e il suo popolo. Il logo del Monte è immagine del tempio: l'altare, i sacrifici, le dodici steli, il sangue, il ruolo sacerdotale esercitato da tutto il popolo; tutto rimanda a un evento culturale di una esperienza religiosa codificata e capace di esprimere l'assenso alla proposta di Dio: "Tutti i comandi che ha dato il Signore noi li eseguiremo!... Quanto il Signore ha ordinato noi lo faremo e lo eseguiremo!"
Sono due gli elementi che sanciscono formalmente questa alleanza: il banchetto e il sangue.
Il banchetto: "Nessuno può vedere Dio e rimanere in vi­ta"; al Sinai si direbbe che Dio abbia fatto un'eccezione. Lo stesso v. 11b ci infor­ma, in una rapida sequenza nar­rativa, di ciò che avvenne sul Sinai: "Essi videro Dio e mangiarono e bevvero". Questo banchetto tradizione tra i contraenti di un patto, ha la funzione di instaurare la familiarità e la conoscenza reciproca.
Il sangue: Il sangue nella mentalità biblica simboleggia la vita, fino a suggellare il cosiddetto "patto di sangue", un accordo da osservarsi perché impegna la vita dei contraenti: essi si appartengono reciprocamente perché hanno messo in comune il sangue, si sono cioè comunicati l'un l'altro la propria vita.

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