mercoledì 7 luglio 2021

La narrazione della promessa continua

Genesi 41,55.42,24 e Matteo 10,1-7


Abbiamo abbandonato Giacobbe e siamo arrivati a Giuseppe. Nella narrazione dei patriarchi Giuseppe rappresenta una figura molto  interessante, da un punto di vista storico, come anche per il significato spirituale e Teologico che la sua vicenda rappresenta. Infatti la sua storia ci offre anche un sorprendente sguardo su come Dio opera sovranamente per sconfiggere il male e realizzare il Suo piano. Dopo tutte le sue sofferenze, Giuseppe fu in grado di vedere la mano di Dio all'opera. Quando rivelerà la sua identità ai fratelli, Giuseppe parlerà del loro peccato mettendo in evidenza non il male subito ma come tutto ciò che è capitato sia servito a condurre Israele (Giacobbe) in Egitto, e come Dio lo abbia mandato davanti a loro per conservarli in vita.
Questo racconto, molto diverso dalle narrazioni precedenti sembra volere unificare tutto nell'unico progetto di Dio che realizza in ogni modo la sua promessa, a partire da quella fatta ad Abramo.
Ancora una volta la narrazione ci suggerisce il desiderio di lottare affinché la vita possa sbocciare in tutte le sue possibilità come opera di Dio; le stesse vicende ci precipitano nello stupore che la misericordia e il perdono sono capaci di generare a partire dal male subito.
Inoltre oltre in Giuseppe permane quel legame che unisce trasversalmente i singoli patriarchi, è quel nome che Giacobbe porta con sè: Israele, questa è la paternità di Dio stesso verso il suo popolo, verso i figli che gli appartengono. In Egitto, questo popolo di figli si immerge educa nella promessa di Dio. 

Nessun commento:

Posta un commento