lunedì 5 luglio 2021

Pure noi, dentro la promessa!

Genesi 28,10-22 e Matteo 9,18-26


Sembra di assistere a una replica, le promesse fatte ad Abramo, ora sono rivolte a Giacobbe, ma il senso non è semplicemente una riproposizione. La vicenda di Giacobbe figlio di Isacco e Rebecca, e fratello di Esaù. La sua storia complessa; il furto con inganno della primogenitura, fanno di Giacobbe un fuggiasco e un uomo dal destino incerto. Il sogno della "scala" che congiunge la terra al cielo, unisce ancora una volta, e oltre le nostre aspettative, quella storia molto umana di Giacobbe con la scelta di predilezione di Dio. Tale sogno gli permette, quindi, l’entrata nella sua vita di un’alternativa, di un futuro con Dio che gli promette: una terra, quella dove stava coricato; una discendenza; una presenza e la sua vicinanza; la sua protezione; il ritorno a casa, cioè quel luogo in cui egli si trovava e che consacrerà al Signore, chiamandolo Betel, cioè casa di Dio. 
Ma il sogno di Giacobbe è anche il nostro sogno, la nostra storia è unita al cielo, e le promesse di Dio a Giacobbe sono anche e nostre promesse, proprio perché Dio ha per ciascuno dei suoi figli una alternativa di pienezza, e di sua vicinanza. Questa terra nella quale viviamo, la possediamo nel momento in cui c'è ne prendiamo cura, nel momento in cui la custodiamo; noi stessi siamo sua discendenza, parte di quelle stelle del cielo, che rappresentano i figli di Dio. La sua promessa di rimanere con noi, risuona dal primo libro della legge (Genesi) all'ultimo libro della Bibbia l'Apocalisse: "vieni Signore Gesù".

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