martedì 13 luglio 2021

Nascita di Mosè

Esodo 2,1-15 e Matteo 11,20-34


I primi due capitoli del libro dell’Esodo raccontano l'oppressione dei figli di Giacobbe in terra d’Egitto e la preparazione del liberatore. Il tema di fondo è riassunto nei versetti conclusivi: Gli Israeliti soffrivano per la loro schiavitù e alzavano forti lamenti. Dal profondo della loro sofferenza il loro grido salì fino a Dio... Dio guardò verso gli Israeliti e prese a cuore la loro condizione (2,24-25). È questa una situazione ricorrente nella Bibbia: il grido dell'oppresso e il soccorso di Yhwh, un soccorre che si dispiega nel tempo e nelle nostre stesse vicende umane. A volte sembra che Dio stia in silenzio, sembra restare indifferente ai drammi del mondo e solo dopo molto tempo si decide ad agire. Spesso i “tempi lunghi” di Dio nel dare risposta al grido dei poveri, in contrasto con la nostra pretesa di avere riscontri “in tempo reale”. Dio agisce, ma non con i tempi di Internet! 
I tempi di Dio si rivelano nei tempi di Mosè. Chi è questo personaggio? Dio per realizzare i suoi progetti, parte da un bambino, sfuggito alla condanna a morte del Faraone, ma è un bambino già segnato da update una storia tragica. Mosè appartiene alla tribù di Levi, tribù maledetta in Israele a causa della violenza del figlio di Giacobbe che ne è il capostipite. Era l’ultima delle tribù, anche se poi diventerà la tribù sacerdotale. Da questo suo essere ultimo nella appartenenza, Yhwh prepara il riscatto di queste tribù schiave che diverranno il suo popolo.

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