sabato 25 luglio 2020

2 Cor 4,7-15 e Matteo 20,20-28
Festa di San Giacomo, apostolo, il maggiore
Berremo il tuo calice ...

Oggi vorrei proprio partire da questa immagine, così suggestiva. Quando consacro il vino nella Messa, quando ripeto le parole di Gesù e sollevo in alto il calice, ogni pensiero si fissa in quell'immagine che tu stesso tieni fra le mani, e che è il sangue che Gesù ha versato in croce per "condividere la sua vita donata": "... ; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti". Che in parole più semplici, significa che Gesù in quel vino - nel suo sangue - ci dona la sua vita, il suo amore, la sua volontà, la sua forza, la sua divinità. Gesù prese fra le mani una coppa di vino e diede a tutti da bere la sua stessa vita, tutto ciò che lui è; dando a tutti in anticipo il dono della vita crocifissa. Così il discepolo inizia la sua sequela - ben oltre le sue intenzioni - quando la sua vita inizia ad avere il gusto di chi è grande perché servo; di chi è primo, perché ultimo, cioè il gusto del suo Signore.
La madre di Giacomo e Giovanni, pensava a come dare ai figli dignità, e una vita sicura; Gesù dona realmente di condividere la sua vita di figlio di Dio, questo ci offre dignità e la certezza della vita salvata!

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