domenica 12 luglio 2020

Is 55,10-11; Sal 64; Rm 8,18-23; Mt 13,1-23
La parabola per la nostra vita!

Oggi come allora, sulla riva del lago, queste parole uscite dalla bocca di Gesù, ci riportano alla fonte della Parola, al cuore e alla rivelazione del Padre. Gesù non è un cantastorie, e neppure un maestro che inventa un racconto per facilitare la comprensione agli studenti distratti e svogliati. Queste Parole rappresentano il messaggio esplicito di Dio, la sua Parola, rivestita con i panni della quotidianità, con i tratti della vita di quel tempo. Ma sono i panni e i tratti per cui, oggi, le stesse parole possono rivestirsi di attualità e prendere a prestito la nostra storia per fare risuonare le Parole di Dio.
Prima di tutto impariamo che, di fronte alla Parola, Gesù insegna l'ascolto, non occorre capire e cercare in ogni modo le corrispondenze, anche perché corriamo il rischio di stravolgere la Parola, e di fargli dire ciò che noi vogliamo.
La gente che era sulla riva del Lago, ascolta, e si lascia condurre nella immaginazione dalle Parole di Gesù ... Se non mi metto in un vero ascolto, quasi un arrendermi di fronte alle Parabole, il mio tentativo di capire diventa l'esperienza dell'incomprensione: "Udrete, sì, ma non comprenderete, guarderete, sì, ma non vedrete".
All'interrogativo che quasi inevitabilmente si genera in noi: "che terreno siamo?"
Le parole di Gesù, nell'ascolto danno questa risposta: "Siamo tutti duri, spinosi, feriti, opachi, eppure la nostra umanità imperfetta è anche una zolla di terra buona, sempre adatta a dare vita ai semi di Dio". Sempre nella possibilità di dare frutto ...
È questo il senso profondo della semina costante e che mai si arresta, neppure nella difficoltà. la Sua (del Padre) Parola è seme che poco o tanto, gettato nella nostra storia, seminato nella nostra vita, ha una sola certezza, quella di produrre frutto. Forse poco, ma produce frutto; o forse tanto, fino a centro volte!
Ma ciò che è straordinariamente affascinante è che la semina, è opera di Dio, non dipende da me! Il frutto è forza stessa del seme e della mia vita, anche se dura e sterile, come pure se fertile e produttiva. Oggi imparo a stupirmi della Parola e di come, quando si lega alla vita, tutto sboccia in una realtà nuova in cui tutti, il Padre e noi sperimentiamo l'abbondanza del raccolto. I frutti abbondanti della Parola sono i segni del Vangelo nella vita, sono le esperienze che di amore, di accoglienza, di comunione, di solidarietà che nascono come conseguenza del nostro accogliere la Parola. In questo modo superiamo i nostri schemi moraleggianti, pedagogici ed educativi, a vantaggio della potenza della Parola del Signore.
Ecco che la Parola seminata, dal Seminatore è presenza reale del Signore. È lui stesso nella Parola, per cui la relazione con la Parola è esistenziale. Quando l'evangelista interpreta la parabola, Gesù stesso afferma che il seme coinvolge la vita e produce un frutto insperato, solo in una vita che tutta diviene buona ... E capace di Custodire la Parola!

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