mercoledì 22 luglio 2020

Cant 3,1-4 e Giovanni 20,1-2.11-18
Memoria di Santa Maria Maddalena
Dentro la risurrezione di Cristo

Il ventesimo capitolo di Giovanni, ci racconta le reazioni delle donne e dei primi discepoli alla scoperta del sepolcro vuoto; di per sé la cosa potrebbe considerarsi conclusa. Nulla lascerebbe intendere una aggiunta narrativa ed esplicativa agli eventi della risurrezione.
In verità i versetti che hanno come protagonista la Maddalena spostano il "focus" dalla scoperta del sepolcro vuoto, all'incontro col risorto. La tomba vuota ha un valore molto relativo rispetto all'evento della risurrezione. La tomba vuota dice assenza di un corpo, ma non ci comunica la certezza del risorto vivo e glorificato.
I versetti 11-18 invece sono un vero evento di consolazione e di annuncio evangelico: Cristo, morto in croce è vivo!
Maria afflitta, piange; Maria sconsolata, chiede; Maria disperata, ascolta ... e nell'ascolto riconosce la voce di Gesù, la voce di un vivo, la voce del maestro amato. Lei sola, ora, può testimoniare di averci parlato, di averlo visto vivo, e di avere un messaggio per i discepoli e per ogni uomo: "Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro!"
Non sono espressioni teologiche o di circostanza, esse esprimono la vicinanza storica degli avvenimenti, la prossimità del risorto ai discepoli e a coloro che lo hanno amato e conosciuto. La risurrezione non separa Cristo dalla nostra vita, anzi la comunione con il padre, porta con se anche la nostra passibilità di essere con il padre, che è ora in modo assoluto "nostro" ...
Essere dentro la risurrezione significa scoprire nell'intimità quel legame di amore che ci tiene legati a Cristo - siamo suoi fratelli - e riconoscere in quell'evento ciò che stravolge le lacrime, l'afflizione e la tristezza del mondo. Le parole del risorto sono infatti per tutti i discepoli di tutti i tempi!

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